Osservazioni sul territorio

Quando si risale la valle fluviale che corrisponde al Fosso dell'Acquatraversa, in qualche area dove sono assenti le costruzioni,  si può osservare che, alla presenza di notevoli spessori di sabbia, sono intercalati strati di materiale compatto che costituiscono l'arenaria; nella zona sommitale invece è presente un materiale molto diverso, di origine vulcanica, chiamato comunemente tufo e, con nome scientifico, piroclastite. 
I campioni di roccia raccolti sono: arenaria e piroclastite.
 

CONCLUSIONI 

Attraverso le nostre escursioni, le osservazioni e l'esame dei materiali raccolti, si può giungere alla conclusione che l'area da noi esaminata, come tutta quella a nord di Roma, circa due milioni di anni fa era ancora ricoperta dal mare; che il fosso dell'Acquatraversa rappresentava una linea di costa dove venivano portati dalla risacca le conchiglie dei molluschi morti. 
Giacché lo spessore di sabbie superiori manca di fossili, si deve dedurre che il mare nel tempo ha subito delle oscillazioni diventando più o meno profondo: queste oscillazioni sono legate alle glaciazioni che hanno alternato periodi di raffreddamento e riscaldamento della Terra. 
In alcuni periodi il peso dei materiali sovrastanti e le condizioni ambientali hanno favorito la compattazione delle sabbie in arenarie. 
In periodi più recenti, circa 600-700 mila anni fa, è  iniziata una violenta attività vulcanica dei monti Sabatini che ha prodotto notevoli spessori di piroclastiti o tufo che hanno ricoperto tutta l'area nord di Roma. 
Successivamente, un fiume, affluente del Tevere, ha inciso profondamente il territorio, formando la valle del fosso dell'Acquatraversa. 
Il tufo è un materiale  usato abbondantemente dagli etruschi prima e dai romani poi per le loro costruzioni e ancora oggi viene utilizzato..


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ARENARIA 
 
ORIGINE 

Roccia di origine sedimentaria formata dall’accumulo e dalla compattazione di detriti sabbiosi, di dimensioni comprese tra 1 mm e 2 mm, ad opera del vento e dell’acqua in ambiente marino, salmastro e d’acqua dolce. 
 

CARATTERI MACROSCOPICI 

ASPETTO: campione opaco di colore giallo ocra, scabroso al tatto. 
TESSITURA: sono visibili grani di sabbia di forma cristallina, di dimensioni uniformi (< ad 1 mm) tenuti insieme da un cemento carbonatico. Il campione si presenta stratificato secondo piani paralleli. Sono visibili pagliuzze di mica bianca che brilla e frammenti di minerali femici. 
 

CARATTERISTICHE MECCANICHE 

Dura , compatta. 
 

CARATTERISTICHE MICROSCOPICHE 

I grani appaiono di aspetto cristallino ed uniformi nelle dimensioni. 
 

 CARATTERISTICHE CHIMICHE 

E’ presente un abbondante cemento calcareo, come risulta trattando il campione con acido cloridico (HCl). 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

PIROCLASTITE (O TUFO) 
 

ORIGINE 

La piroclastite è una roccia di origine vulcanica che si forma per effetto di una azione esplosiva. Il materiale, lanciato violentemente in aria dal vulcano sotto forma di frammenti solidi frantumati dall’esplosione e ad alta temperatura, ricade nell’area circostante consolidandosi per raffreddamento. 
A causa della loro modalità di deposizione le piroclastiti vengono classificate tra le rocce sedimentarie. 

CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE 

ASPETTO: campione opaco, terroso, scabroso al tatto, poroso per la fuoriuscita di gas durante il rapido raffreddamento. Impasto di base uniforme, di colore ocra-rossastro, in cui sono inseriti elementi più grossolani tra cui spiccano le "corie nere" (da cui il nome tufo rosso a scorie nere) e granuli bianchi (leucite alterata in analcime). Sono presenti rare pagliuzze di mica e schegge di materiale vetroso. 
TESSITURA: sono visibili piccoli grani con struttura microcrocristallina che formano una materia compatta. 

CARATTERIATICHE MECCANICHE 

Abbastanza friabile. 

CARATTERISTICHE MICROSCOPICHE 

Matrice uniforme formata da elementi molto fini.